mercoledì 17 febbraio 2010

+1=22

Potrei raccontare tutte le cazzate che sto dicendo ultimamente. O cercare di mettere insieme, una parola dopo l'altra, le impressioni, i pensieri, i gesti... ma anche no! Questo ulteriore passo sulla scala del mio tempo lo tengo per me. Me lo tengo nello stomaco e nei capelli sporchi.

Fulvia mi ha regalato "Il peso della farfalla" di Erri De Luca, "Il Giovane Holden" della (recente) buonanima (?) di Salinger e "Suttree" di Cormac McCarthy. Francesca, invece, "Donne" di Bukowski.

Vorrei potervi dire che qualcosa è cambiato, che l'anno in più me lo sento, me lo vedo... ma anche no! Vi dico, però, che sto sentendo affetto, aria positiva intorno a me. E scusate se è poco. Mi lascio andare lentamente per poi andarmene a largo. Dove stupidi segnali di pericolo, segnali che indicano da che parte andare e come andarci non ce ne sono. Dove tutti i fili sono staccati. E tu fai un pò quel cazzo che ti piace. La lucidità me la metto in tasca e la faccio inzuppare insieme ad una cartina e cinque centesimi. E questo accade solo quando ci si sente al sicuro.



[Istantanea]
Buio. Buona musica come sottofondo. Qualcuno scuote il capo e tiene il tempo. Qualcun altro sta capo sotto. Tavoli che se potessero tossire o raccontarci tutto quello che hanno sentito sotto tutte quelle mani e quelle dita... Il posto non è grande, non affollatissimo, forse. Nemmeno se ne accorgeva. Tutti avevano qualcosa da dirsi, Lei si diceva. Il suo potere. Quello di uscire di scena essendoci. Appena sotto un palmo dell'acqua. La sensazione di essere fuori dalla stanza, in un'altra stanza, a osservarli. Qualche primo piano. La sensazione di conoscere tutto. Tutto quello che hanno nella testa. Gli sguardi, quelli sottili impercettibili, che nessuno vede. O finge di non vedere. O non vuol vedere. L'entrare in piccole reazioni chimiche prima ancora che sia siano formate. Non ci sono poteri buoni.

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