domenica 5 aprile 2009

Corsi & RIcorsi

Non scrivo più. Giro attorno alle cose. Leggo in maniera distratta. Mangio male. Vado a dormire tardi. Fumo come non mai. Bevo Tennent's come non mai. Frequento locali. Vedo più gente del solito. Ogni tanto vado all università. -ma tutto questo non basta-. Mi guardo intorno. Mi spaventa la mia ignoranza. Sto mettendo in discussione ogni brandello di mondo. Ho la consapevolezza della mia mediocrità. E ciò mi spaventa. Ci sono quadri che non vedrò mai. Strade che non percorrerò. Suoni che non udirò. Tante parole che non scriverò. E tutto ciò mi inquieta. Eppure me ne resto qua. Con le luci basse. Con un'affumicata e sporca scatola cranica tra le mani. Mi sembra di non prendere parte ai giochi. Alla vita. Potrei fare qualcosa per gli altri. Per il mio futuro. Potrei guardarmi attorno. Prendere parte a questo show. Dire qualcosa. E invece no. Vecchi difetti. Il non aver mai alzato nella propria vita la mano. L'essere rimasti sempre là, a guardare gli altri. Voler fottere il mondo osservandolo dall alto e credere di poter fregarlo all'ultima curva. Ma non va così. Ti fotti da solo. Ci vuole troppo tempo a capire le regole del gioco. E potresti anche non arrivare mai a una conclusione. Insomma, sto scendendo dalle nuvole. E incontro non pochi problemi tecnici. Atmosfere varie. Mi viene in mente Cosimo Piovasco di Rondò. Proprio come lui me ne sono andata a vivere in disparte per dispetto. Ma non è così che funziona il mondo.

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