giovedì 10 dicembre 2009

PER LUCA

Quando bevo quasi come reazione contraria sputo. E vomito. Oltre a quello che ho nello stomaco, anche quello che ho nella testa. Penso sia l'effetto che faccia un pò a tutti. A me in maniera particolare, forse.

Sogno una vita ubriaca.

Questo per dire che se non fosse stato per il vino, forse non ti avrei mai fatto leggere questo blog. E non per una questione personale. C'ho messo anni prima di far leggere agli altri quello che PENSO. Sono felice comunque che tu sia qui. Che nonostante ci divida una parete tu sai cosa ho nella testa.

E probabilmente per due persone che si conoscono poco, come noi, questa raccolta indifferenziata di pensieri e stati d'animo/non-animo può fungere da guida, manuale d'istruzioni, può generare scontri, aperture, discussioni, confronti, conoscenza e motivo d'imbarazzo.

Trovo molta difficoltà ad aprirmi (totalmente). Ad essere pienamente Antonella. O una delle tante che compongono l'Antonella originale. Vivo molto male la consapevolezza di non essere mai in grado di essere me stessa al cento per cento.

Ho sempre, sin da bambina, scritto lettere. Per mia madre. Era l'unico modo che avevo per tentare (invano) di farle capire. Scrivere è l'unico modo che mi permette di parlare. Un altro paio di lettere le ho scritte per il mio amico Giovanni (che legge questo blog) ed ora questa sorta di lettera per te. Dopo la frittata di Paul. C'ho messo un pò. E' 00.31

Un giorno ti chiederò cosa ne pensi.
Buona lettura.

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