venerdì 5 marzo 2010

4 di Matto

Comincio davvero a pensare che dovrei scrivere un libro. Sulle mie bizzarre (termine tanto caro a Pensiero) avventure. Potreste trovarmi tra tutti quei libri di merda di comici e presentatori.

Mi sono svegliata di colpo alle 9 sentendo la porta sbattersi. Santa Melania da Latina!


[E' appena entrata Melania nella mia camera
- Come sto? mi chiede
- Sembri una striscia pedonale!]


Non mi sono lavata. Perchè privarmi dell'odore di parmiggiano? Capello sudicio e abbigliamento alla meglio. Messaggio a Fulvia: fra mezz'ora sto là. Fuori il diluvio universale e all'angolo della strada una grande pozzanghera fangosa e accogliente per il mio culo.
Signorina, sta bene?
E' tutta sporca dietro...
Ma non mi dire!!
Ritorno indietro.

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Risalgo a casa. Mi tolgo il cappotto. Lo guardo. Andato. Lavanderia o monnezza. Già che ci sto mi lavo pure le mani zozze di fango. Mi cambio. Non ho vestiti puliti! Riscendo facendo attenzione a dove metto i piedi. Diluvio universale, fuori. Senza ombrello. Mo pure senza cappuccio. Una gentile ragazza guardandomi (dovevo fare veramente pena, comunque) mi offre mezzo ombrello sulla testa alla fermata del 492 (che non passa mai). Santa Ragazza da Napoli (me l'ha detto tra una goccia e l'altra)! Autobus pieno. Io giusto incollata alla porta che si apre e si chiude ogni dieci minuti dandomi delle mazzate eccezionali!Alle dieci e mezza ero a lavoro.

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