mercoledì 9 settembre 2009

Il sonno della ragione genera mostri

Da quando più o meno ho imparato a ragionare (parolone questo, ma comunque...) con la mia testa, non ho mai permesso a nessuno di scegliere per me. E' iniziato tutto da quel "In Utero", ricordo ancora il giorno in cui me lo prestarono. Era primavera ed ero appena uscita da scuola. Facevo la terza media. Poi nel mio bunker (come chiama mia madre la mia camera) ho cominciato a leggere di uomini che percorrevano strade in autostop, che predicavano la libertà in ogni sua forma e senza volerlo offrivano alla mia testa, alla mia bocca ancora vergini una terza via. La via per scrollarmi di dosso gli sguardi indiscreti, le parole tutte uguali noiose , le tristezze, i pensieri. Non so se sia stata tutta colpa di Henry Miller ma sicuramente ha fatto la sua parte. E per anni tra le sue parole forti, tra quei caratteri che dalle pagine si alzavano per sputarmi in faccia ho trovato sempre il conforto e insieme la giustificazione ai miei gesti ugualmente forti.
Kurt Cobain e Henry Miller sono quelli che più di ogni altro sono riusciti ad entrare nel mio buco nero, a insinuarsici in quello spazio ancora molle e giovane.
Ora ho ventun anni e Kurt Cobain non lo ascolto più. Ed Henry Miller è ancora il mio più valido punto di riferimento letterario. E basta, credo.
Tutta questa pappa di ricordi e considerazioni per dire che io della vita non ho capito un cazzo. Ho fatto l'autostop su strade che non percorreva nessuno. Solo abbagli. Visioni. Oasi che scorgevo solo perchè troppo assetata. E quando poi l'unico cristo che si ferma un giorno, mi dice che sto dormendo davanti la sua porta e che il posto dove voglio andare non esiste...
Ho fallito su tutti i fronti. Provo una grande delusione mista a tenerezza. Mi sono ostinata a seguire stelle sbagliate, quando bastava seguirne solo una. Paradisi artificiali che non servono a un cazzo. Perchè quando la vita, quella vera, reale, fatta di botta e risposta viene a cercarti, bè a lei delle tue fottute pippe mentali e di quella volta che hai vomitato là, e quell'altra volta che hai collassato qua e di quando hai pisciato nell'ascensore, di quando hai scopato fino a morire, di bambini nati morti, di schianti, vene che bruciano, polveri che scendono amare non gliene fotte proprio un cazzo!
Il dolore non è una giustificazione.
La cosa per la quale sto più male è che nel mio tortuoso e totalmente vano cammino ho perso le cose più belle che avevo: la mia curiosità, la mia immaginazione, la mia intelligenza.
E' già da un pò che stavo prendendo coscienza di tutto ciò.
Sono morta ma non ricordo dove e quando
E solo Fulvia se n'è accorta.

2 commenti:

  1. Ne "L'inquilino del terzo piano" quando Polanski fa la sua citazione al Tropico del Cancro sorse una occhiata spontanea d'intesa tra te e un nostro amichetto. Io al tempo non sapevo dei Pernod bevuti a scrocco a Montparnasse ma non posso tuttavia scordare la sensazione di quella vostra amicizia esclusiva a tre da cui la mia ignoranza(o chi per lei) mi esonerava. Da allora n'è passata d'acqua (più o meno torbida)sotto i ponti, i ponti si sono sfasciati grazie alla noncuranza della necessità(o della contigenza, fa' tu)della vita. Eppure nessuno in questo mondo così lercio così lindo, in definitiva terribilmente terribile, può dire da avere riempito così tanto un pagliaio di letame da non poter scorgere più il pagliaio stesso, o addirittura di supporne la scomparsa! Per un passante sarebbe pure evidenza(non attanagliato da altri personalissimi lezzi di cecità)che il pagliato STA, sempre e comunque, che nulla è irreversibile, che l'inerzia non ci faccia optare per una rapida quanto scellerata distruzione piuttosto che per una im-mediata purificazione. Se si fa un passo sbagliato, l'unica cosa da fare è fare un passo indietro e instradarsi per il meglio,e tutte le costruzioni intellettualistiche-psicologiche-esistenzialiste-dapanciapiena sono superflue.
    PS. E poi non venirtene fuori con la storia che non sai chi sono,che cazzo!

    RispondiElimina
  2. ahahahahahah ANONIMO ti odio!
    comunque qua nessuno vuole suicidarsi.e sicuramente c'è modo di cambiare ma...
    ufffffffffffff non ti posso spiegà tutto qua che cazzo!
    agg capit và..mo è il momento di venirmi a piglià un caffè dalle parti tue!

    RispondiElimina