venerdì 5 marzo 2010

Non ci resta che scopare

Avevo dimenticato quanto mi piacesse l’ultima scena di Eyes Wide Shut. Una di quelle scene che vorrei stamparmi e distribuire all’occorrenza.

Domenica semi soleggiata. Ho dormito non so quante ore, di sicuro troppe. Mi giro intorno e mi rendo conto che dovrei buttarmi sotto la doccia, che oggi dovrei aprire un po’ la finestra perché c’è puzza di fumo. Dovrei rifare il letto. Ma metto Sunday Morning e non ci penso più.

Poi se proprio mi volessi impegnare potrei ricordarmi di sentirmi in colpa. Ma non mi va. Potrei pensare alla cazzata che mi ha detto ieri mia madre sulla storia della maschera che pesa. Lo so, mamma. Ma NON MI VA. Proprio non mi va. Cara mamma, ti voglio bene porcoddio ma non riesco più a starti dietro. I figli non si scelgono. Poteva capitarti di peggio, e ià!

Ho smesso con la storia della precisione che mi creo attorno. Era ora. Ed era perdere solo tempo. L’ordine che dovrei fare è altrove. Mi ci trovo bene. Fulvia mi ha fatto notare che dovrei tagliarmi i capelli e che dovrei regalarmi un paio di scarpe nuove. Tanto per rimanere in tema.

L’altra sera Drugo per un paio di volte mi ha ripetuto che sono pazza. E l’ha ribadito un altro paio di volte a gran voce davanti a Riccardo e Paul. Ieri sera ci ripensavo. Così, senza un perché. Me lo sono ripetuto nella testa. Chiedendomi, forse, solo perché mi avesse definita così. Lui che mi conosce così bene avrebbe potuto chiudermi in un qualsiasi altro termine, anche più preciso e corretto.

Sempre l’altra sera, Paul mi faceva notare che sono fortunata a fare il lavoro che faccio. “Mangi, bevi, ti diverti…” mi ha detto. In realtà non so bene come sia cominciato questo discorso, ed io mi ero un attimo persa non so dove. Ho sentito solo quest’ultima frase, e non so come, ho inquadrato immediatamente il discorso e gli ho risposto. Ha ragione.


[Laila ha appena vomitato sotto il mio letto-urge soccorso]


Tra i cd che mi ha lasciato Paul ci stavano pure i Nirvana. Me li sono copiati e me li sento. Mancavano i Nirvana a questi miei anni maggiorenni. Ora quella rabbia non la sento più. E finisco per ascoltarli con affetto.

Penso che oggi dovrei prendere una boccata d’aria. Ma penso anche che mi sento come una fogliolina. Eh? Eh, bò…mi sento troppo leggera e particolarmente sensibile agli stimoli esterni. Non ho alcuna voglia di indossare vestiti stretti, pesanti cappotti e scarpe. Suppongo ci sia gente che pure con il cappotto e gli scarponi e una cravatta cappio al collo possa muoversi con tanta libertà…

1 commento: